martedì 29 novembre 2011

A un mese dal Natale, Madrid già accende le luci

Madrid ha acceso le luminarie natalizie con qualche giorno di anticipo rispetto al solito. Sono, in tutto, 3,8 milioni di lampadine - 600.000 in meno rispetto agli anni scorsi - fabbricate con tecnologia LED ed a basso consumo. Ovviamente, tutte le decorazioni sono riciclate.


martedì 22 novembre 2011

Festival del Cinema Italiano di Madrid 2011

Sempre per la serie "Movida low-cost" cioè "Cercare di scovare  manifestazioni interessanti, ma a zero spese, o a prezzi stracciati (come lo sono, per l'appunto, le tasche del precario)", segnalo, per chi vive a Madrid, la IV Edizione del Festival del Cinema Italiano.


giovedì 17 novembre 2011

Movida low-cost


Movida a "precios populares" ovvero "Come continuare ad avere una vita sociale con un budget ridotto ai minimi termini". 


E’ giovedì, e l’approssimarsi del finde (il fine settimana) mi fa venir voglia di proporre una variazione sul tema principale (la dura vita di una precaria in Spagna) per parlare della movida del precario, una movida che è, giocoforza, rigorosamente low-cost.

Purtroppo, tutto il capitolo dell’intrattenimento è quello che, nel magro bilancio del precario, soffre maggiormente di tagli, riduzioni e manovre al ribasso. La diminuzione progressiva del budget destinabile alla sfera dell’entertainment non deve, tuttavia, impedire lo svilupparsi di una sana, salvifica e salutare vita sociale. Quel che bisogna fare è solo aguzzare un po’ l’ingegno. Proviamo a vedere come.

giovedì 3 novembre 2011

Le faremo sapere

Sono appena tornata dall’ennesimo colloquio di lavoro che mi ha lasciato, per così dire, perplessa, volendo usare un eufemismo.  

Tutti, prima o poi, sono costretti a finire nella morsa di quegli esseri contorti e sadici che sono i selezionatori delle risorse umane, ma i personaggi che ho incontrato negli ultimi mesi, con il loro strano modo di agire, rappresentano una sfida asperrima alle mie capacità di comprensione. 

Ho sempre considerato i colloqui di lavoro come degli esercizi di recitazione. Ogni volta si deve indossare una maschera, e ci si deve cimentare nell’interpretare un personaggio diverso, nell’arduo tentativo di combaciare con l’immagine che l’intervistatore di turno ha del candidato ideale (o quella che si pensa che lui abbia). Ho sempre imputato gli scarsi risultati che, evidentemente, ho ottenuto finora nei colloqui, al mio scarso talento per l’arte drammatica. Il teatro non fa per me e purtroppo, a quanto sembra, recitare nel ruolo di se stessi non ripaga. 

Ad ogni modo, al di là dei risultati, si può dire che io, ormai, abbia acquisito una certa esperienza in materia. Nonostante ciò, però, gli incontri avuti negli ultimi tempi mi hanno colta di sorpresa e non posso evitare di rimurginarci su, nel tentativo di svelare quello che per me è il vero, grande enigma della contemporaneità. A che gioco gioca il selezionatore di risorse umane? 

martedì 1 novembre 2011

"Anamnesi mezza diagnosi" ovvero cerco una "Uscita d'Emergenza"

Ho scritto un racconto qualche mese fa, durante uno degli ultimi viaggi in aereo. L'ho scritto per me, perchè sentivo che la corrente di pensieri batteva con più veemenza del solito e necessitava una via di sfogo. Pensavo che nessuno mai l'avrebbe letto, ma poi, qualche tempo dopo, ho deciso io stessa d'inviarlo - senza fare ritocchi - ad un premio letterario organizzato da una associazione culturale. 
Mi aveva fatto bene scrivere di getto, e, d'altra parte, iniziavo a sentire anche il bisogno di far sapere al mondo cosa mi stesse succedendo. Sinceramente pensavo che al mondo non gliene importasse niente. Ed invece la prossima settimana sarò a Roma per partecipare, come finalista, alla cerimonia di premiazione del Concorso dell'Ass. Pragmata. 
Il bando indicava di scrivere un testo a partire dall'incipit "Cara Italia, puntini puntini" per poi seguire con l'intento di "dichiarare il proprio amore o gridare il proprio biasimo all’Italia di ieri, di oggi e di domani". Avoja a cose da raccontare. Il mio componimento è un sunto delle mie esperienze di vita e di lavoro, in una cronistoria degli ultimi 3 anni, punteggiata da molto poco camuffati accessi d'ira e lampi di disperazione, che danno al testo un tocco sentimentaloide che, devo ammettere, un po', ancora, m'imbarazza.
Trattandosi di uno scritto intriso di verità, le mie verità, dove non si fa ricorso ad escamotage letterari, a finezze di stile, a ricercatezze espressive - ed essendo completamente sprovvisto di qualsiasi genialità narrativa - mi ha sorpreso non poco che sia stato selezionato per la pubblicazione.